Mi chiamo Daniela, ho 29 anni e da tre anni insegno a scuola.
Se oggi affronto la fenilchetonuria con il sorriso è tutto merito dei miei genitori, che hanno creato un ambiente amorevole in cui non mi sono mai sentita malata o diversa, ma piuttosto speciale.
Sono anche una nuotatrice subacquea. La mia passione per il mare mi ha portata a conseguire una laurea in Scienze del Mare con il massimo dei voti, 110 e lode. Questo è stato un grande traguardo per me.
Posso dire che, con determinazione, si possono raggiungere grandi obiettivi indipendentemente dalle sfide personali. Questo è il messaggio che amo condividere anche sui miei account social, attraverso i quali parlo spesso della malattia.
Mi piace raccontare ai neogenitori che la PKU non deve impedire di sognare e di credere nel potenziale dei loro bambini. Si può vivere una vita del tutto normale nonostante l’enzima capriccioso che ci contraddistingue.
Per dimostrarlo, ho scelto di farmi un tatuaggio significativo sul braccio: il simbolo della fenilalanina è affiancato da un pesce combattente e un polpo.
Nell’insieme rappresentano la mia filosofia di vita.
Con la combattività e l’intelligenza, credo che nessuna sfida sia impossibile da superare.
Questa campagna è stata avviata e finanziata da BioMarin.
storie di pku
Leggi le storie di chi, con coraggio e determinazione, affronta le sfide quotidiane della PKU.
*Per garantire l’anonimato dei partecipanti, tutte le storie sono state rielaborate e i nomi riportati sono di pura fantasia.